Sono tre i pazienti seguiti con questa procedura che previene la polmonite in pazienti fragili
AOSTA. L'ospedale di Aosta sta seguendo la terapia con anticorpi monoclonali su alcuni pazienti contagiati dal Covid-19. Si tratta di una procedura rivolta a persone affette da Sars CoV-2 che soffrono di patologie o di condizioni che le rendono particolarmente fragili, come l'immunodepressione o il diabete complesso.
Per ora sono tre i pazienti sottoposti a questa terapia. Il direttore del dipartimento delle discipline mediche dell'Usl, Giulio Doveri, spiega più nel dettaglio il funzionamento. "Semplificando per quanto possibile, possiamo dire che gli anticorpi monoclonali sono in grado di riconoscere gli antigeni del Coronavirus, che chiamiamo "spike" e che il virus usa per attaccare le cellule. L'infusione in pazienti Covid positivi con determinate condizioni cliniche impediscono lo sviluppo di patologie come la polmonite a rischio di complicanze anche molto gravi".
"Le infusioni di questi giorni - riprende Doveri - ci pongono tra i primi centri in Italia ad impiegare questa terapia ed è evidente il grande lavoro di squadra e il coordinamento clinico, terapeutico e logistico finalizzato all’applicazione di quella che può essere considerata, insieme al vaccino, l’arma più efficace per combattere il Covid-19. Certamente, il vaccino rimane la soluzione principale, perché consente l’immunizzazione delle persone e la conseguente "immunità di gregge", obiettivo principale per contenere l’emergenza sanitaria. Gli anticorpi monoclonali permettono di prevenire la polmonite in pazienti Covid positivi in particolari condizioni cliniche, con una significativa diminuzione dei ricoveri ospedalieri e della pressione sulle strutture sanitarie".
redazione