Il sindacato denuncia: 'l'organico infermieristico è ridotto al lumicino e l'indice di burnout aumenta'
«Gli infermieri della Valle d’Aosta sprofondano nelle sabbie mobili dell’ignoranza e dell’indifferenza, mentre a Palazzo si parla di ampliamento dell’Ospedale e ripresa dei lavori dell’Aeroporto Corrado Gex». Così il sindacato NurSind Aosta sulla situazione del personale infermieristico in Vlale d'Aosta, una regione «ricca di idee, ma povera nei fatti».
«Sembra che lo stato di emergenza non finisca mai e possa giustificare qualsiasi mancanza/decisione della Politica e dell’Azienda sanitaria», accusa il sindacato. «Nemmeno la pandemia è riuscita a far comprendere ai decisori politici quanto gli infermieri siano importanti per la ri-progettazione del Sistema sanitario regionale 2050».
I problemi sono molteplici, afferma il sindacato: «la leadership infermieristica è in crisi esistenziale; i servizi guidati dagli infermieri sono una chimera; il rapporto infermiere-assistiti è aumentato; la formazione aziendale è asfittica; i professionisti infermieri sono utilizzati al bisogno come s-oggetti versatili e resistenti; la retribuzione della categoria è rimasta bassa e fissa». Il risultato, afferma ancora NurSind, è che «l'organico infermieristico è ridotto al lumicino, la figura dell’infermiere di famiglia non decolla, l’indice di burnout aumenta e con esso il rischio che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui la persona assistita va incontro».
C.R.