Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl pronti a dichiarare lo stato di agitazione
Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sono pronte a dichiarare lo stato di agitazione se non si verificherà «in tempi brevi» un'inversione di rotta nella gestione del personale in sanità.
Le sospensioni dei sanitari non in regola con il vaccino anti-Covid «potrebbero mandare in tilt il sistema», dicono i sindacati in una nota congiunta, ma le difficoltà «c'erano già prima» e «non sono mai state seriamente affrontate, considerate e risolte nella nostra azienda e nella nostra regione. Siamo arrivati a un punto, in cui la nostra realtà poteva avere delle forti potenzialità per essere eccellenza, ma poi le discrepanti decisioni di una parte consistente delle varie maggioranze politiche, che si sono susseguite in questi anni, rischiano di portare la nostra sanità a essere fanalino di coda».
Secondo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl «il non coinvolgimento, soprattutto in passato, delle organizzazioni sindacali si percepisce». Ora i sindacati chiedono di fare ricorso «alle graduatorie del concorso degli infermieri per sostituire sì coloro che non si sono vaccinati (e ora sono stati sospesi), ma soprattutto per andare a risolvere un problema che non è da oggi, ma da anni e anni. Non vogliamo che quelli che venivano definiti eroi appena è scoppiata la pandemia, diventino ora i capri espiatori di un sistema, che in fondo in fondo non li ha valorizzati e tenuti in considerazione come meritavano e meritano. Chiediamo quindi - concludono le organizzazioni sindacatli - che la distanza che si è creata tra chi dirige e chi opera si riduca e che si trovino soluzioni realizzabili, rapide e condivise. Se tutto ciò non si realizzasse in tempi brevi saremo pronti a dichiarare lo stato di agitazione».
Clara Rossi