Eliski, Legambiente avverte: farà scappare scialpinisti e ciaspolatori dalla Valle d'Aosta

Eliski, Legambiente avverte: farà scappare scialpinisti e ciaspolatori dalla Valle d'Aosta

 

L'associazione critica contro la nuova disciplina: "la Regione favorisce pratiche dannose per l'ambiente"

AOSTA. L'apertura dei nuovi comprensori sovracomunali per la pratica dell'eliski è una "scelta davvero azzardata, poiché allo stato attuale mancano dati sulle ricadute positive" nei territori in cui viene praticato. Lo afferma Legambiente Valle d'Aosta commentando la nuova disciplina che regolamenta l'attività approvata alcuni giorni fa dalla giunta regionale.

Legambiente, che teme conseguenze negative anche sull'ambiente, è preoccupata per l'impatto economico dell'eliski sui territori in cui verrà praticato. "Sembra - spiega l'associazione ambientalista - che questa attività allontani i ben più numerosi amanti del turismo invernale dolce: scialpinisti e ciaspolatori, o semplici amanti della montagna invernale, tendono infatti a non frequentare località dove il disturbo arrecato dagli elicotteri dura buona parte della giornata". Legambiente legge in questo senso il censimento Anci 2015 che pone la Valgirsenche, dove l'attività è praticata, all'ultimo posto in Valle d'Aosta come ricchezza pro-capite al contrario della Valpelline, dove non è praticata (escluso Ollomont), che fa registrare "ottimi dati di presenze invernali, che sono oltretutto in aumento di anno in anno".

La proposta di Legambiente VdA è di sospendere per due anni l'apertura di nuovi comprensori sovracomunali "per porre in atto alcune sperimentazioni, come la creazione di zone dedicate in modo esclusivo a scialpinismo e passeggiate sulle ciaspole nei Comuni sede di comprensori eliski". Il biennio inoltre consentirebbe di "avviare una seria campagna di raccolta di dati statistici, allo scopo di valutare l'impatto ambientale dell'eliski e la sua ricaduta economica sui territori, da porre a confronto con quelal delle altre attività invernali".

Come sottolinea la presidente di Legambiente Alessandra Piccioni, "il testo della Regione ammette che l'eliski è fortemente impattante per l'ambiente e che ha difficoltà a convivere con le pratiche sportive invernali sostenibili. E quindi, incredibilmente, la Regione sceglie il peggio. Invece di abbreviare la stagione, la allunga di 20 giorni; anziché limitare la fascia oraria di attività concessa all'eliski, la aumenta da 6 a 9 ore al giorno; non riserva aree libere per le altre attività invernali ma demanda la scelta ai Comuni. Ma soprattutto apre la possibilità di creare da subito comprensori sovracomunali, ossia ampie zone in cui l'eliski sarà praticato con meno vincoli". Per l'associazione sarebbe dunque necessario prevedere "la chiusura anticipata al 15 marzo".

Legambiente tira le somme: "la Regione favorisce pratiche dannose per l'ambiente senza disporre di dati che consentano una valutazione reale sulle ricadute turistiche complessive, con il risultato di rendere la nostra Valle meno attrattiva, economicamente più fragile e terreno di conquista per gli interessi di pochi".

 

Elena Giovinazzo

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