L'associazione mette in guardia sulle possibili sovrapposizioni di funzioni tra Carabinieri e Forestale
AOSTA. L'entrata in vigore del decreto legislativo che fonde il Corpo forestale nazionale all'Arma dei Carabinieri non ha pregudicato l'esistenza del Corpo regionale valdostano dal momento che il provvedimento prevede un'apposita clausola di salvaguardia per le Regioni e le Province a Statuto speciale. La nuova configurazione nazionale tuttavia impone comunque delle "scelte di fondo" sul futuro della Forestale valdostana che pochi giorni fa ha festeggiato i 48 anni dalla fondazione. Ne è convinta Legambiente VdA.
"Le funzioni in materia di tutela e controllo dell'ambiente e delle norme agroalimentari attribuite all'Arma dei Carabinieri - fa notare l'associazione - si intrecciano e sovrappongono in parte con le funzioni delegate al Corpo forestale regionale".
L'effetto della riforma configura due possibili scenari secondo Legambiente: il Corpo valdostano assume tutti i compiti di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria in materia di tutela dell'ambiente a livello regionale dovendo però coordinarsi con i Carabinieri a livello nazionale oppure l'Arma avrà comunque un nucleo operativo a livello regionale e i compiti andranno ripartiti con la Forestale. "Nel primo caso andrebbe riformata da capo a piedi la l.r. 12/2002 sul CF VdA a partire dalla governance" e "nel secondo caso - continua l'associazione - sarebbe doveroso prevedere la possibilità, a domanda, di transitare nei CC a chi voglia mettersi a disposizione, per non disperdere un patrimonio di esperienze accumulate e di studi e raccolte dati effettuati".
Per Legambiente "che si scelga l'una o l'altra strada, è importante creare le condizioni perché vengano svolte nel migliore dei modi le funzioni di tutela e controllo del territorio e della sicurezza alimentare, evitando delle duplicazioni o sovrapposizioni" tra Forestale e Carabinieri.
Elena Giovinazzo
