La sua prima volta in Valle d'Aosta fu il 9 dicembre del 2017 ed era stato da poco convertito in legge il ddl Lorenzin, la 119/17, che ha introdotto nel nostro paese l'obbligo di dieci vaccini per soggetti dagli 0 ai 16 anni, con esclusione diretta in caso di difformità all'adempimento vaccinale per i bambini dagli 0 ai 6 anni.
L'inchiesta di Gramiccioli alla fine fece il giro del paese, venendo rappresentata in diciannove regioni e arrivando nei teatri cittadini più prestigiosi, inanellando una serie impressionante di sold out e risultando alla fine del tour, durato venti mesi, l'inchiesta teatrale più vista della storia di questo secolo italiano.
Oggi il reporter e narratore riporta in scena, in una versione iper aggiornata ed esclusiva, il sequel: "Il Decreto 2. Storia di una tragedia annunciata", per la regia di Francesca Chiavacci e la magistrale direzione artistica di Gabriella Filice.
Saranno 4 serate ESCLUSIVE a partire da quella di sabato 29 aprile alle ore 17:30 all'Auditorium Domus San Giuliano di Macerata, poi sarà la volta della tappa nella nostra regione, in programma per venerdì 5 maggio, ore 21:00, presso l'Auditorium di Aymavilles, il 3 giugno a Roma e il 16 giugno a Verona.
Se da una parte c'è trepidazione e attesa, "Il Decreto" è considerata l'opera madre da parte dei free vax italiani, ovvero a favore della libertà di scelta terapeutica, dall'altra si evince una comprensibile preoccupazione da parte del Governo, non è certo un mistero che Gramiccioli goda di un ampio consenso e ammirazione da quelle latitudini ideologiche, ma al tempo stesso inamovibile dalle sue posizioni critiche nei confronti di chicchessia. La vera paura a Roma tuttavia è il successo che potrebbe avere questa versione 2 del Decreto e infiammare, facendolo di fatto resuscitare, quel fronte del dissenso che il 25 settembre scorso si è auto eliminato dalla vita politica del paese.
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