Togni: dubbi sul rispetto delle procedure. L'assessore Sartore però conferma la regolarità dell'iter autorizzativo
Il rifacimento della facciata dell'ex hotel Turin di Aosta è stato argomento di confronto oggi in Consiglio comunale. A sollevare domande sul rispetto delle procedure autorizzative una interpellanza del gruppo Lega - Autonomia e libertà.
«Ben vengano gli interventi che rivitalizzano la città, ma questi devono seguire i giusti iter» ha affermato Sergio Togni commentando le risposte «che non convincono» ricevute dagli uffici comunali a proposito dell'iter di autorizzazione dei lavori che hanno trasformato visivamente il tratto di via Torino e di piazza del Mercato su cui si affaccia ora l'hotel Omama. Secondo Togni nella procedura mancherebbe il coinvolgimento della sovrintendenza nel rilasciare il titolo abilitativo per un'area sottoposta a vincolo archeologico.
Tutto regolare, invece, secondo l'assessore Loris Sartore che ha risposto all'interpellanza. Il fabbricato, ha spiegato, è collocato in un'area indicata dal piano regolatore come «limitrofa al centro storico, ma non nel centro storico» e dunque con minori limitazioni. «Solo quando ci sono interventi nel sottosuolo interviene l'archeologia, diversamente si esprime la commissione edilizia». E la commissione edilizia nell'estate 2019 ha dato l'ok alla ristrutturazione e all'inserimento sulle facciate dell'opera artistica e delle piastrelle «che hanno anche una funzione di riqualificazione energetica». Il fabbricato dell'albergo, costruito nel '63, «non è classificato edificio documento o monumento e non è nel centro storico. L'intervento sulle facciate è una risistemazione. Non sono cambiate volumetrie o sagoma e i prospetti non sono variati». L'autorizzazione è stata quindi regolarmente rilasciata.
Togni ha ribadito le sue perplessità. «Mi sembra un arrampicarsi sugli specchi per giustificare una svista. Personalmente l'opera dell'artista mi piace, ma formalmente non reputo che la procedura sia stata rispettata».
redazione