Così il Consiglio nazionale dell'Ordine sul caso di Moreno Vignolini nominato dal sindaco Centoz
AOSTA. Il portavoce del sindaco non può occuparsi di attività giornalistiche per tutta la durata del suo incarico. Lo dice l'Ordine nazionale dei giornalisti interpellato dall'Ordine della Valle d'Aosta sul caso di Moreno Vignolini, portavoce del sindaco e della giunta di Aosta e giornalista.
"La legge 150/2000 prevede una specifica ipotesi di incompatibilità, nel caso in cui l'incarico sia affidato ad un iscritto all'Albo" scrive nero su bianco il direttore del Consiglio nazionale dell'Ordine, Ennio Bartolotta.
Vignolini, nominato dal sindaco Fulvio Centoz dopo le elezioni comunali (durante la campagna elettorale curò la comunicazione del Partito Democratico), ha preso il posto del precedente ufficio stampa occupandosi, oltre che delle comunicazioni agli organi di informazione (comunicati, fotografie, appunti), anche di gestire il portale Aostainforma.it del Comune, di cui è direttore responsabile. La legge, dice però l'Ordine del giornalisti, "stabilisce un'incompatibilità con le attività giornalistiche per le quali la legge richiede l'iscrizione all'Albo" e tra gli esempi citati dall'Ordine c'è proprio quello di direttore responsabile di una testata.
Nella risposta firmata da Bartolotta viene precisato che "la normativa vigente non prevede la sospensione di diritto dell'iscrizione". L'eventuale sospensione "è disposta in via amministrativa dal parte del Consiglio regionale dell'Ordine".
"La sussistenza di tale incompatibilità rappresenta una violazione deontologica" sottolinea infine il presidente del Consiglio nazionale dei giornalisti, e "il comportamento del giornalista che la concretizzi è sottoposto alla valutazione del Consiglio di disciplina territoriale" che è l'organo competente in materia disciplinare.
M.C.
