AOSTA. Un memorandum di cinque punti dedicato alle «questioni ambientali insolute»: lo ha stilato il circolo Legambiente Valle d'Aosta in occasione del nuovo anno per ricordare al governo regionale quello che c'è ancora da fare in tema di ambiente e di salute.
Il primo punto dell'elenco è l'aggiornamento del Piano di tutela delle acque, strumento che «deve servire a tutelare i nostri torrenti - ricorda l'associazione - e più in generale le nostre acque e gli ecosistemi che da esse dipendono, dall’inquinamento e dall’eccessivo sfruttamento a scopo energetico. La bozza di Piano è pronta: perché non si avvia la fase finale della Valutazione Ambientale Strategica?».
Il circolo sollecita il governo a definire una volta per tutte anche la gestione dei rifiuti a sei anni dal referendum contro il pirogassificatore. «In settembre - rimarca Legambiente - è stato aggiudicato a Rea Dalmine il project financing che prevede la realizzazione dei nuovi impianti di trattamento a freddo e la gestione del ciclo dei rifiuti per i prossimi vent’anni. Ma troppe domande rimangono senza risposta: a quando il passaggio da tassa a tariffa, per premiare i cittadini che meglio fanno la raccolta differenziata? A quando l’avvio del processo di unificazione del sistema di raccolta in tutta la VDA?».
L'elenco continua con la questione ferrovia, argomento su cui si assiste «in questi ultimi anni, ad una incredibile melina». Legambiente poi ricorda l'incidente della fuoriuscita di combustibile da un serbatoio Eni, due mesi fa, e i dubbi sulla contaminazione ambientale e poi l'accreditamento del Registro Tumori della Valle d'Aosta. « A quando gli incontri con la popolazione per la diffusione dei dati, e la programmazione di studi specifici nei territori?», chiede l'associazione.
«L'instabilità politico-amministrativa che continua a caratterizzare la nostra regione ha sicuramente costituito un ostacolo, ma non può essere una scusante», commenta il circolo Legambiente. «Ci sono cose che vanno fatte, decisioni che vanno prese, e sulle quali ci aspetteremmo una certa identità di vedute tra le forze politiche. Si tratta, infatti, di questioni sulle quali è possibile trovare un accordo in base al mero buonsenso, oppure semplicemente rispettando la volontà degli elettori», conclude Legambiente Valle d'Aosta.
Elena Giovinazzo