'Nel momento storico in cui è riconosciuta agli infermieri un’indennità specifica, Cgil Cisl Uil cercano di alimentare il risentimento'
AOSTA. Il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, non parteciperà allo sciopero del pubblico impiego indetto oggi, 9 dicembre, e va all'attacco di Cgil, Cisl e Uil.
"Nel momento storico in cui viene riconosciuta agli infermieri un'indennità specifica ecco che Cgil Cisl Uil cercano di alimentare il risentimento di una categoria che non ha un solido contratto, bensì un bignamino di “suggerimenti” per il datore di lavoro", scrive il NurSind in una nota facendo riferimento al Ccnl del comparto sanità 2016-2018.
"Comprendiamo la loro preoccupazione in merito al fatto che questo Governo dialoghi con gli infermieri e accolga anche le richieste di un sindacato di categoria, tuttavia troviamo inopportuno uno sciopero che creerà disagi a pazienti e personale già provati sia fisicamente sia psicologicamente", aggiunge il sindacato delle infermiere e degli infermieri.
"Ricordiamoci che gli infermieri non sono in difficoltà perché non hanno scioperato a tempo e ora, bensì per la scarsa considerazione riservata loro ai tavoli contrattuali. Nel 2010 fu Silvio Berlusconi a bloccare i contratti e di conseguenza le retribuzioni, a seguire i Governi Monti, Letta e Renzi. La contrattazione ripartì grazie al ricorso presentato da un sindacato appartenente alla nostra confederazione (la FLP), ovvero a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale della L. 122/2010. Il 23 febbraio 2018 scioperarono anche gli infermieri, ma nonostante le loro proteste il peggior contratto della sanità venne firmato e con esso l’incremento delle retribuzioni (circa 85 euro lordi al mese)".
"Oggi, in piena emergenza sanitaria, - conclude la nota - gli stessi che hanno generato danno alla categoria chiedono di scioperare e protestare contro il Governo che vorrebbe ripristinare una specifica indennità infermieristica (circa 100 euro lordi al mese). In passato l'indennità sparì dalle nostre buste paga con il benestare della triplice, speriamo di non subire lo stesso trattamento nell'era del COVID-19".
redazione