Valle d'Aosta, sindacati Sanità: tutelare il personale o sarà sciopero

«Clima ostile fomentato da odiatori di professione sta demotivando e scoraggiando i sanitari»

Ospedale Parini di Aosta Maggiore supporto ai medici e al personale sanitario, oppure per la sanità pubblica della Valle d'Aosta potrà scattare il primo sciopero generale da quattro decenni a questa parte. L'avvertimento arriva dalle organizzazioni sindacali dell'area e del comparto Sanità che, in un duro comunicato congiunto, dicono «basta con le critiche e con le illazioni fini a sé stesse» e chiedono maggiore tutela specialmente per gli operatori del sistema di urgenza.

I sindacati (ANAAO-Assomed, AAROI Emac, CGIL FP, CIMO, CISL FP, FASSID, FESMED, FVM, NursingUp, SAVT Santé, UILFPL) puntano il dito contro le «lamentele, di cui molte fini a sé stesse e con il mero scopo di sminuire, per non dire infangare la professionalità e gli sforzi del personale sanitario, in primis dei medici ospedalieri», durante questo periodo turistico e quindi di forte stress per il pronto soccorso di Aosta in primis.

Le organizzazioni sindacali in particolare criticano «i rappresentanti della politica che» si sono «trasformati in spietati critici e cavillosi "controllori"». E ancora: «è nostro compito stigmatizzare i commenti e talvolta le illazioni che sistematicamente alcuni personaggi attraverso i social-media e i giornali pubblicano, con la scusa di "corretta" informazione, che quasi sempre sono basate sul percepito e non su quanto effettivamente accaduto, e che stanno di fatto demotivando, scoraggiando e sminuendo il lavoro di tutti i sanitari anche con l’assurdo intento di contrapporre (strumentalmente e sulla base di vera e propria ignoranza relativa alle dinamiche organizzative e normative) l’attività ordinaria e la libera professione, tanto per fare un esempio che ultimamente è oggetto di commenti da parte di orde di tuttologi».

«Non accettiamo nel modo più assoluto, come professionisti e come organizzazioni sindacali, che si parli di mancanza di professionalità di una parte più o meno ampia del personale e che si insinui che solo pagando i medici ospedalieri mediante la libera professione venga reso ai pazienti un servizio migliore», aggiungono.

«Purtroppo la misura è davvero colma e lo sconforto da parte degli operatori è sempre maggiore. Chiediamo che l’azienda USL, l’assessore e tutte le forze politiche regionali (e magari comunali) di maggioranza e opposizione siano inequivocabilmente più espliciti, anche pubblicamente, nel sostenere con forza l'operato di chi cerca di garantire le cure per tutti. Dateci ancora la speranza che lavorare nel sistema pubblico valdostano sia ancora la scelta giusta, invece che spingerci a dimetterci tutti e andare a prestare servizio altrove o meglio ancora nel privato (ove ci accoglierebbero a braccia aperte e dove il cittadino può accedervi solo pagando di tasca propria, incluso vitto e alloggio)».

Infine un avvertimento: «in caso di persistenza del clima ostile fomentato dagli "odiatori di professione" ed haters vari e se le dichiarazioni fatte da politica e istituzioni continueranno a essere deboli e relative solo all’elencazione di posti letti liberi o al numero di “pazienti in boarding” o in attesa di dimissione dal pronto soccorso/reparti, le Organizzazioni Sindacali preannunciano sin da ora la concreta possibilità di indire a breve lo stato di agitazione che potrà evolvere anche nello sciopero generale regionale della sanità pubblica, cosa che non accade in Valle d’Aosta da almeno 40 anni!».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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