Il 39,4% dei bambini non ha mai effettuato una visita
Le cure odontoiatriche hanno subito una flessione negli anni della crisi economica. La quota di popolazione che durante l'anno si è rivolta al dentista o all'ortodontista - segnala l'Istat - è pari al 37,9 per cento nel 2013, dal 39,3 per cento del 2005. Risulta invece in aumento, dal 24,0 per cento al 29,2 per cento, la percentuale di persone che hanno dilazionato le visite in un arco temporale più lungo, da 1 a 3 anni. Si riduce il numero di trattamenti effettuati: le persone che si sono sottoposte a un solo tipo di trattamento nell'anno sono il 70,7 per cento (49,3 per cento nel 2005). Diminuisce il ricorso ai dentisti che esercitano la libera professione (la percentuale passa dal 34,7 per cento nel 2005 al 32,3 per cento), mentre rimane molto contenuta la quota coperta dal settore pubblico o convenzionato, pari al 5 per cento e stabile rispetto al 2005.
Nel 2013, il 12 per cento delle persone di 14 anni e più ha rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una visita odontoiatrica o a trattamenti per motivi economici. Sul totale di chi rinuncia alle visite, i motivi economici incidono per l'85,2 per cento. Lo svantaggio del Mezzogiorno è molto evidente: solo il 27,7 per cento della popolazione di 3 anni e più ha fatto ricorso alle cure odontoiatriche (rispetto alla media nazionale Del 37,9 per cento; inoltre è più alta la quota di chi rinuncia per motivi economici (14,5 per cento rispetto al 12,0 per cento osservato a livello nazionale).
Anche per le visite per prevenzione o per la pulizia dei denti professionale - rileva ancora l'istituto di statistica -, la quota di persone rilevata nel Meridione (16,1 per cento) è la metà di quella del Nord (30,7 per cento), mentre è doppia rispetto al Nord la percentuale di coloro che non sono mai stati da un dentista (12,1 per cento contro 6,2 per cento).
A livello nazionale migliora complessivamente la salute dei denti rispetto al 2005. La quota di persone di 14 anni e più che conservano tutti i propri denti naturali (28) passa dal 37,8 al 41,4 per cento, mentre coloro che hanno perso tutti i denti naturali si riducono dal 12,0 al 10,8 per cento. Per tutti gli indicatori di accesso alle cure e della salute orale permangono le disuguaglianze sociali. Il ricorso al dentista nell'anno supera il 50 per cento tra le persone con titolo di studio alto e scende al 27,6 per cento tra chi ha conseguito al massimo la licenza media.
Le persone anziane senza alcun dente naturale sono il 17,9 per cento tra coloro che hanno almeno la laurea e il 41,6 per cento tra quanti hanno un basso titolo di studio. Si riduce dal 39,4 per cento del 2005 al 34,0 per cento del 2013 la quota di bambini (3-14 anni) che non sono mai stati dal dentista, percentuale che scende al 32,2 per cento per quelli con almeno un genitore laureato e sale al 41,5 per cento se i genitori hanno al massimo la licenza media. Tra i bambini stranieri raggiunge il 46,3 per cento.
Clara Rossi