Legambiente e altre associazioni spingono per un'agricoltura "chimica-free" e chiedono un incontro con l'assessore
AOSTA. La deliberazione approvata dal governo valdostano che definisce le linee guida sull'utilizzo dei pesticidi delude le associazioni valdostane che attendevano un provvedimento più marcatamente orientato verso un'agricoltura "chimica-free".
"Ci auguriamo sia soltanto una prima applicazione del ben più complesso Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari", scrivono in una nota congiunta numerose realtà che tutelano l'ambiente e i consumatori (Legambiente Valle d'Aosta, Isdevda, ValleVirtuosa, Scuola di Pace, Associazione Agrou, Associazione Cibo e Salute, Arci-Espace Populaire, Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica, Associazione Viola, Cittadinanzattiva, Collettivo contadino La terra che ride).
La delibera in questione "tratta di temi di notevole importanza, ma non coglie la sfida di innovazione dell’agricoltura che il Pan nazionale propone". Il provvedimento, lamentano le associazioni, non dà quell'impulso "deciso alla graduale transizione dell'agricoltura valdostana verso metodi che non impieghino i prodotti chimici per contrastare le avversità".
Entrando nel dettaglio della libera, "l'impiego di metodi alternativi alla lotta chimica per la gestione di aree verdi e ai bordi di strade e ferrovie viene fortemente consigliato, ma rimane comunque un'indicazione di tipo generale, un'opzione non esplicitamente obbligatoria", osservano le associazioni. Inoltre "manca un piano di monitoraggio con obiettivi misurabili (che invece il Pan nazionale prevede), che serva a verificare la sperabile decrescita dell’impiego dei prodotti fitosanitari nel periodo successivo all'applicazione delle Linee Guida".
"Diamo atto - conclude la nota congiunta - che l'attuale Giunta Regionale ha ereditato uno schema di provvedimento che aveva già ricevuto il parere positivo del Celvae, quindi, non facilmente modificabile. Uno sforzo, però, doveva e poteva essere fatto". A questo scopo le associazioni chiedono un confronto urgente con l'assessore all'agricoltura.
Elena Giovinazzo