La scoperta del sito di 5.600 anni in un articolo della rivista Journal of Ecology
AOSTA. Sulle pendici del Mont Fallère sorge il più antico pascolo di alta quota delle Alpi finora documentato. L'eccezionale scoperta, che fa risalire l'insediamento a circa 5.600 anni fa, si è guadagnata un articolo sul numero di novembre della rivista scientifica Journal of Ecology.
La ricerca è stata coordinata dall'Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali di Milano (IDPA-CNR) e svolta in collaborazione con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d'Aosta e le Università di Ferrara, di Milano-Bicocca e di New York.
Nell'area individuata, spiega l'assessorato regionale dell'istruzione e cultura, sono stati scoperti «polline, spore fossili, frammenti di carbone e nutrienti, estratti dai sedimenti delle Crotte Basse, una torbiera a 2350 m di quota».
Questi reperti «testimoniano la distruzione di foreste millenarie di pino cembro e abete bianco e indicano la presenza di insediamenti stagionali preistorici». In un sito archeologico nei pressi della torbiera delle Crotte Basse sono stati scoperti i resti di una capanna dell'età del Rame con tracce di focolai, «una struttura costituita da elementi lapidei interpretata come un muro a secco, un'ascia in pietra verde levigata e industrie litiche in cristallo di rocca».
La pubblicazione dell'articolo sulla rivista «dà valore a una ricerca così importante per la conoscenza della storia del paesaggio valdostano sia sotto l'aspetto di valorizzazione sia di fruizione in ambito didattico e turistico», commenta l'assessore Emily Rini.
«L'importante scoperta - aggiunge - è frutto di uno studio multidisciplinare condotto al Mont Fallère dall’Assessorato e dall’Università degli Studi di Ferrara, grazie a un accordo tra gli enti nel settore della ricerca archeologica preistorica sul territorio valdostano».
C.R.