Vaccini, per iscrivere i figli a scuola ora basta l'autocertificazione


Il termine del 10 luglio non è più perentorio

vaccinoROMA. Basterà l'autocertificazione sui vaccini per iscrivere i propri figli al prossimo anno scolastico 2018-19. Lo hanno confermato il ministro della Salute Giulia Grillo insieme al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti durante una conferenza stampa a Roma. Servirà quindi una dichiarazione sostitutiva delle vaccinazioni effettuate da presentare alle scuole. I contenuti del nuovo regolamento sono inclusi in una circolare congiunta dei due dicasteri. In questo modo si "smonta", in parte, quanto era stato deciso dalla circolare Lorenzin che prevedeva la presentazione entro il 10 luglio dei certificati rilasciati dalle Asl territoriali. "Non è più perentorio, non si perde il posto", ha detto Giulia Grillo.

In mattinata ascoltata dai giornalisti a Montecitorio l'ex ministro della Salute della passata legislatura ha detto che "l'obbligatorietà vaccinale non è il fine della legge Lorenzin ma il mezzo per raggiungere l'immunità di gregge, cioè proteggere la nostra popolazione da pericolose malattie". L'autocertificazione proposta dal ministro della Salute Giulia Grillo, ha proseguito Lorenzin, "di per sé non è un male ma c'è il tema dei controlli: chi garantirà che i bambini a scuola sono effettivamente in una condizione di sicurezza tale da permettere ad altri bambini troppo piccoli per essere vaccinati o non vaccinabili di frequentare in sicurezza le classi? Questa domanda rimane inevasa dalla circolare ministeriale", ha concluso.

Con una nota congiunta i ministeri della Salute e dell'Istruzione spiegano le novità: per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione scolastica, resta valida la documentazione già presentata per l'anno scolastico 2017-2018; se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami; per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6 – 16 anni), basta una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione.

La principale novità sul tema è la costituzione dell'Anagrafe nazionale vaccini, indispensabile per semplificare la vita delle famiglie ed evitare inutili e onerose certificazioni anche nei casi di cambio di residenza. Il decreto ministeriale è pronto e seguirà al più presto il suo iter procedurale.

L'Anagrafe nazionale, strumento base per gestire le vaccinazioni, ancora non è stata attuata dopo ben 334 giorni dalla nuova legge del 2017. Consentirà di monitorare i programmi vaccinali, di conoscere le ragioni delle mancate vaccinazioni e di misurare progressi e criticità del sistema.

L'Anagrafe nazionale è la base per far decollare concretamente la vaccino-vigilanza, che potrà finalmente riferire puntualmente sugli eventi avversi riferiti ai vaccini impiegati e metterà a sistema i dati delle Regioni. Attraverso il sistema nazionale degli eventi avversi gestito da Aifa, le segnalazioni potranno essere comunicate dai professionisti sanitari e dai soggetti vaccinati o dai loro genitori.

Infine, prende avvio il Tavolo degli esperti indipendenti del ministro della Salute che consentirà di produrre le evidenze scientifiche a sostegno delle scelte dei decisori.

 

Clara Rossi

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