«La Valle d'Aosta non si può permettere una sanità lenta, senza personale e con lunghe liste di attesa»
«Auspichiamo che con l'assessore Marzi si possa continuare un confronto serrato, schietto, proficuo e stabile. I presupposti fanno ben sperare, con l'obiettivo di ridare benessere lavorativo a tutto il personale della sanità pubblica e conseguentemente di assicurare adeguati servizi ai cittadini». Lo affermano in una nota le organizzazioni sindacali della dirigenza medica - Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Anpo, Cimo, Fesmed, Fassid, Fvm, Savt Santè, Uil Fpl - dopo l'incontro avuto con l'assessore Carlo Marzi recentemente insediatosi alla guida dell'assessorato regionale alla sanità, salute e politiche sociali.
L'incontro è stato «cordiale», riferiscono i sindacati in una nota, «anche perché le gravi criticità che affliggono da tempo il sistema sanitario regionale valdostano sono ormai note a tutti ed è più che evidente la necessità di decisioni rapide, concrete e coraggiose, nell'ambito di uno scenario nazionale non troppo differente».
Secondo le OO.SS. la volontà di dare continuità rispetto ad alcuni interventi avviati dall'ex assessore Barmasse è positiva e deve essere accompagnata da «una stabilità di progetti/azioni e, possibilmente, di governo». In caso contrario, affermano le organizzazioni sindacali, «saranno le esternalizzazioni, il reclutamento di gettonisti e la privatizzazione progressiva dei servizi a farla da padrona, determinando un incremento della spesa pubblica e un sistema sanitario pubblico lento, in cronica carenza di letti e personale e con liste di attesa sempre più lunghe: scenario che la Valle d'Aosta, ad avviso dei sindacati e, pare, anche dell’assessore, non si può permettere per la sua collocazione geografica, per il suo bacino di utenza e per la qualità da cui l’ospedale era contraddistinto per anni».
Infine «anche la sanità territoriale, com'è noto, necessita di una riorganizzazione, affinché sia realmente in grado di gestire le cronicità e le problematiche sociali, facendo da “filtro” per ridurre i continui e numerosi ricorsi impropri all’ospedale», concludono Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Anpo, Cimo, Fesmed, Fassid, Fvm, Savt Santè e Uil Fpl.
E.G.