Il Circolo valdostano conferma i dubbi sulla riforma delle aree protette in discussione alla Camera
AOSTA. Legambiente Valle d'Aosta "non si sente toccata da quanto espresso, con un comunicato stampa in data 11 aprile, dai sindaci unionisti, in merito alla nuova legge sui Parchi nazionali" poiché la definizione di amministratori locali come "paesani e poco evoluti" è arrivata "da un esponente di altra associazione e non da noi". Il Circolo valdostano dell'associazione lo scrive in una nota invitando a evitare strumentalizzazioni artificiose nel dibattito sull'argomento.
"Rispettiamo le posizioni di altri soggetti, ma ricordiamo che Legambiente si fonda sull'ambientalismo scientifico e sulla ricerca del dialogo", continua l'associazione confermando comunque "forti perplessità sul testo di riforma del sistema delle aree protette attualmente in discussione alla Camera dei Deputati".
Legambiente in particolare non è convinta dal fatto che i presidenti e i futuri direttori dei parchi non dovranno avere come requisito una specifica competenza scientifica o naturalistica. "Sul punto scriveremo nei prossimi giorni una lettera aperta, invitando tutti i sindaci ad un confronto", conclude la nota.
E.G.