Per esaminare il quadro normativo e valutare le forme speciali di fiscalità che già esistono nell'Ue
All'unanimità il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato una mozione sulla zona franca. L'impegno contenuto nell'iniziativa presentata dalla Lega ed emendata su richiesta del governo impegna l'esecutivo regionale ad approfondire entro sei mesi il quadro normativo esistente sulle zone franche e verificare la possibilità di una norma di attuazione che tenga conto delle esigenze territoriali, delle opportunità e delle esperienze europee.
Nel presentare la mozione il vicecapogruppo della Lega Stefano Aggravi ha richiamato l'articolo 14 dello Statuto speciale della Valle d'Aosta e segnalato «l'esperienza delle zone economiche speciali già esistenti all'interno dell'Unione europea» dalle quali la Valle d'Aosta può prendere ispirazione: parchi industriali o tecnologici, eco industrial park, zone franche, zone franche urbane o anche distretti per l'innovazione.
«Questa tematica è inserita nel nostro programma di governo, dunque intendiamo lavorarci con serietà per trovare soluzioni tecniche e politiche da sottoporre al governo italiano», ha affermato in risposta il presidente della Regione Renzo Testolin. «Oggi cerchiamo qualcosa di diverso rispetto alla manovrabilità fiscale accordata nel 2017: bisognerà capire quali saranno le situazioni da sviluppare, in accordo con lo Stato, che ci consentano di trarre vantaggi e situazioni differenti. Vogliamo farlo con onestà intellettuale e senza creare false illusioni, ma senza essere remissivi».
redazione