Durante la gara sono stati prodotte 2 tonnellate di rifiuti. Roscio: "stimolo per conseguire gli obiettivi"
AOSTA. Uno degli aspetti su cui si è concentrata l'attenzione nell'ultimo Tor des Géants è quello del rispetto dell'ambiente. Accanto al lato agonistico infatti c'è quello della sostenibilità di un evento che, a vari livelli, coinvolge circa 15mila persone che mangiano, bevono, utilizzano attrezzature e strumentazioni.
"EcoloTor" è il nome dato alle iniziative per rendere il Tor des géants ed il nuovo Tor Dret delle gare il più possibile amiche dell'ambiente. Grazie agli "Eco Punti" nelle basi vita gli atleti, gli accompagnatori e gli spettatori sono stati indirizzati verso una corretta suddivisione del rifiuti. Anche le forniture sono state selezionate per limitare il numero di imballaggi e in funzione della riciclabilità degli scarti. "La somma di queste azioni - riferisce in una nota l'assessorato all'ambiente - ha permesso di raggiungere risultati notevoli in termini di raccolta differenziata: oltre 86% di materiale avviato a recupero su quasi 2 tonnellate di rifiuti prodotti".
L'EcoloTor ha riguardato anche l'approvvigionamento energetico infatti nelle basi vita ed in alcuni bivacchi gli atleti hanno potuto ricaricare torce frontali, gps e smartphone in punti di ricarica alimentati col fotovoltaico.
"Abbiamo sostenuto il progetto ambientale EcoloTor - commenta l'assessore all'Ambiente Fabrizio Rsocio - convinti che solo garantendo la sostenibilità ambientale, sotto tutti gli aspetti, dalla gestione dei rifiuti, alla produzione di energia e alla mobilità, è stato e sarà possibile coniugare i numeri impressionanti delle manifestazioni sportive come il Tor des Géants e il Tot Dret con la tutela della bellezza del nostro fragile territorio".
Per Roscio i risultati di differenziata del Tor devono essere visti come uno "stimolo per conseguire obiettivi sempre più importanti sul tema dei rifiuti" per tutti i valdostani.
Anche da parte della cooperativa Erica i risultati sono stati soddisfacente. "Per la prima volta al mondo è stato possibile monitorare i rifiuti prodotti dagli atleti partecipanti a una gara sportiva - dice l'ad Roberto Cavallo -; l’averlo fatto nell’ambito di uno degli endurance trail più impegnativi, tra le montagne più alte d'Europa, ci aiuta a riflettere sull’importanza di combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti".
E.G.