In cinque anni i procedimenti giudiziari sono aumentati del 47,6%
AOSTA. Prosegue l'inchiesta di Aostaoggi.it sul mondo della disabilità mentale in Valle d'Aosta. Con questo quarto articolo ci occupiamo principalmente di numeri per capire quante persone nella nostra regione sono soggette a provvedimenti speciali come tutele, interdizioni, abilitazioni e amministrazioni di sostegno.
Nei prossimi giorni inizieremo a pubblicare le testimonianze di persone che stanno vivendo questa delicatissima realtà.
Chi vuole raccontare la propria esperienza, anche in forma anonima, può contattare la nostra redazione scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marco Camilli
I dati delle cancelleria del Tribunale di Aosta
I procedimenti di volontaria giurisdizione pendenti sono attualmente 1700. Di questi 797 riguardano interdizioni, inabilitazioni ed amministrazioni di sostegno. Le pendenze nel dettaglio: 300 tutele/interdizioni, 49 curatele/inabilitazioni, 448 amministratori di sostegno.
Aumento in percentuale degli ultimi 5 anni:
Tutele/interdizioni + 19,5%
Curatele/inabilitazioni + 19,5%
Amministrazioni di sostegno + 80,6%
Totale + 47,6%
«L'aumento esponenziale delle ammnistrazioni di sostegno è dovuto alla celerità e snellezza della procedura nonchè ai costi estremamente ridotti(non occorre assistenza legale)», afferma il presidente del Tribunale di Aosta, dott. Massimo Scuffi (foto), che ci ha riferito i numeri sopra riportati.
Amministrazioni di sostegno, tutele e curatele affidate agli Enti Pubblici (Regione e Comune)
Tutele/interdizioni: 79 affidate ai Comuni e 17 affidate alla Regione su un totale di 300
Curatele/inabilitazioni: 21 affidate ai Comuni e 4 alla Regione su un totale di 49
Amministratori di sostegno: 111 affidate ai Comuni e 47 alla Regione su un totale di 448
Totale: 211 affidate ai Comuni e 68 affidate alle Regione su un totale di 797
Approssimativamente, su 797 procedimenti, il 20% si avvale di ricoveri in strutture pubbliche
Con l'aiuto del dott. Giovanni Sisto del Tribunale di Aosta, incaricato della racconta dei dati, cerchiamo di capire questi numeri. I procedimenti di volontaria giurisdizione pendenti sono 1.700 e, spiega Sisto, «comprendono tutti quegli atti non contenziosi, nei quali non c'è netta contrapposizione tra le parti, ma intesa. Tra essi sono inclusi anche TSO ( trattamento sanitario obbligatorio), separazioni, eredità ecc».
Gli atti invece come vengono gestiti?
«Per ogni atto - spiega sempre il dott. Sisto - interviene il collegio del tribunale composto da tre magistrati che ne stabiliscono le modalità».
Le amministrazioni di sostegno da chi vengono richieste?
«Possono fare richiesta di un'amministrazione di sostegno i parenti, per primi, i servizi sociali, un conoscente o direttamente il Pubblico Ministero. In questo caso non occorre la Causa Civile, ma ci si rivolge direttamente al Giudice Tutelare che apre l'Amministrazione di Sostegno».
Quali poteri vengono riconosciuti all'amministratore di sostegno?
«Tutti eccetto la vendita di immobili». La giurisdizione in questo caso è complessa. «Se questo potere è stato assegnato al amministratore di sostegno dal giudice tutelare non ci sono problemi. Se invece non gli è stato conferito, l'Amministratore di Sostegno può recarsi da un notaio. Però se il notaio verifica l'incapacità di intendere e di volere del paziente, non fa alcun atto. Subentra quindi il giudice tutelare che applica una causa di interdizione».
A questo punto quindi si ripercorre il cammino previsto da procedimento di interdizione. Queste sono 300 e «ad ogni interdizione corrisponde una tutela», pertanto le tutele sono 300. «Nel procedimento di interdizione - continua Sisto - interviene il Pubblico Ministero che porta avanti la Causa Civile. Emessa la sentenza, il Tribunale avvia il procedimento di tutela che viene verificato annualmente dal Tribunale stesso».
Laura Uglietti
