Così in Consiglio regionale l'assessore alla Sanità Fosson in risposta a una interrogazione dell'Uvp
AOSTA. I tempi di attesa per le visite specialistiche ambulatoriali e per gli esami, in particolare quelli radiologici, sono stati ancora una volta oggetto di dibattito in Consiglio regionale. Con una interrogazione l'Uvp ha voluto sapere quali azioni sono previste per migliorare il servizio agli utenti.
Secondo l'assessora alla Sanità, Antonio Fosson, «non sarebbe utile aumentare l'offerta, piuttosto bisogna lavorare su dati corretti perché i problemi sui tempi sono per la prima visita ma non per il controllo che, per ovvie ragioni, non può essere a 30 giorni».
Le problematiche riscontrate in particolare per lo screening mammario «sono rientrate» ha detto Fosson, mentre «permangono i problemi dei tempi di attesa per la radiologia. Abbiamo discusso sulla predisposizione di linee guida per la radiologia che dovranno essere validate da tutti gli attori in gioco, in quanto è poi sul singolo medico che ricade la responsabilità di prescrivere o meno dei controlli. Bisognerà sicuramente lavorare sulle priorità di questi controlli - ha aggiunto - e sarà inviata una circolare ai medici di famiglia proprio per sensibilizzarli in questo senso».
All'ipotesi formulata dall'Uvp di ricorrere alle Lpa - Libere professioni agevolate per affrontare la questione, l'assessore alla Sanità ha riposto che «queste non vengono più utilizzate se non per il sistema delle urgenze».
Nella replica il consigliere Nello Fabbri ha evidenziato la «necessità di una maggiore comunicazione tra specialisti, medici di base e pazienti. Nell'atto di riorganizzazione aziendale bisognerà definire come applicare le linee guida per l'appropriatezza delle prescrizioni.»
C.R.
