Primo ok per realizzare un Ospedale di Comunità in Valle d'Aosta

Sarà una struttura convenzionata con l'Usl operativa ad Aosta tramite un accordo con l'Azienda di servizi alla persona J.B. Festaz

 

Azienda Usl della Valle d'Aosta

La Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo per l'edificazione del primo Ospedale di Comunità della Valle d'Aosta. Si tratta di un primo passo verso la creazione di una struttura che rappresenta un servizio intermedio tra un ricovero ospedaliero e le cure domiciliari.

Più precisamente l'Ospedale di Comunità (OdC) sarà una struttura residenziale territoriale extra ospedaliera in grado di assistere pazienti con problemi di salute che normalmente possono essere curati a domicilio, ma che a causa di particolari situazioni di fragilità sociale e sanitaria, richiedono di essere assistiti in un ambiente sanitario protetto. È il caso per esempio di pazienti molto anziani o soli che, malgrado le condizioni cliniche non gravi, finiscono ricoverati in ospedale per superare il riacutizzarsi di una malattia poiché non possono curarsi autonomamente a casa.

Lo schema di accordo approvato dal governo valdostano dopo il via libera del Ministero della Salute sulla spesa preventivata di 1,9 milioni di euro coinvolge l'Usl della Valle d'Aosta e l'Azienda di servizi alla persona J.B. Festaz di Aosta nella creazione dell'Ospedale di Comunità grazie agli interventi finanziati attraverso il Pnrr. 

L'OdC di Aosta avrà a disposizione venti posti letto per ricoveri a bassa intensità clinica di quindici o venti giorni e aprirà nei locali messi a disposizione nella casa di riposo J.B. Festaz in sostituzione dell'attuale Rsa. Dovrà essere realizzato, convenzionato con l'Usl e reso pienamente operativo «entro il 31 marzo 2026».

Il Pnrr prevede la realizzazione di un Ospedale di Comunità ogni 50.000 / 100.000 abitanti: la Valle d'Aosta dunque ne dovrà costruire un secondo in bassa Valle.

Secondo il Piano regionale della salute e del benessere sociale, negli Ospedali di Comunità «l'assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale secondo l’Accordo Collettivo Nazionale o da altri medici dipendenti o convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale 6 giorni su 7 (escludendo quindi la domenica e gli altri giorni festivi) che garantiscono almeno un’ora settimanale di presenza in struttura per singolo ospite. L'assistenza medica nelle ore notturne e nei giorni festivi e pre festivi è assicurata dai medici di continuità assistenziale». Sarà inoltre garantita la presenza di un coordinatore infermieristico, un infermiere, due operatori socio-sanitari per ciascun turno e un infermiere e un operatore socio-sanitario nei turni di notte.

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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