Suicidi in Valle d'Aosta, tavolo interistituzionale per capire quello che già si sa

In un triennio 49 casi accertati e 234 persone con volontà suicidaria ricoverate

 Riunione del tavolo interistituzionale

Si è riunito oggi il Tavolo interistituzionale costituito nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio. ;Nel corso della riunione i vari referenti hanno presentato le azioni correlate agli obiettivi prefissati in tema di formazione ed educazione, sulla figura delle sentinelle sul territorio, sulla prevenzione delle varie forme di disagio nei giovani, sul sostegno ai superstiti e sulla valorizzazione delle loro esperienze. L’Azienda USL ha poi illustrato le azioni volte a facilitare l'accesso all'aiuto e a potenziare la presa in carico, mentre i volontari dell’associazione "Il Mandorlo fiorito" hanno informato sulle azioni di sensibilizzazione della popolazione intraprese e programmate sul territorio, finalizzate a far sempre più emergere la consapevolezza nella comunità.

«La variegata e numerosa composizione del tavolo dimostra come il fenomeno non investe solo l'ambito sanitario, ma coinvolge trasversalmente e responsabilmente ampi settori della nostra società. Il contributo delle istituzioni e delle realtà coinvolte è quindi fondamentale per arricchire il confronto e la condivisione sulle azioni già avviate e su quelle da porre in campo, anche con l’obiettivo di consolidare nella comunità la rete regionale di prevenzione a livello territoriale», dice l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi.

Il fenomeno del suicidio in Valle d'Aosta: i dati

Proprio l'assessore Marzi in Consiglio regionale, rispondendo a tre iniziative dei gruppi di opposizione, nei giorni scorsi ha fornito dei dati sul fenomeno del suicidio in Valle d'Aosta. Nel 2023 risultano essersi verificati 22 gesti anticonservativi, di cui 3 tra persone con meno di 35 anni, con quattro persone che «avevano residenza e domicilio fuori Valle d'Aosta». L'anno precedente i casi furono 11 e l'anno prima ancora 16. Per quanto riguarda i tentativi di suicidio, Marzi ha riferito dei numeri basati sui ricoveri compiuti dalla struttura di Psichiatria. Nel 2023 risultano 57 persone ricoverate con volontà suicidaria (37 delle quali con meno di 35 anni) mentre, andando a ritroso, nel 2022 e il 2021 i ricoveri risultano rispettivamente e 57 e 71. 

«Dagli anni '90 e fino al 2023 il numero di suicidi è rimasto stabilmente sopra i 20 casi all'anno» e «dal 2004 ad oggi, seppur ancora molto significativo, il trend è ridotto ad un valore tendenzialmente inferiore ai 20 casi, se si eccettuano le singole punte annuali del 2006, con 26 casi, e del 2018, con 23 casi», ha ancora spiegato Marzi.

«I dati dimostrano - ha infine commentato - come nella nostra regione il fenomeno sia endemico, con incidenza preoccupante e costantemente superiore alla media italiana e che quindi, in quanto fenomeno sociale, ogni sua analisi e valutazione debba essere considerata in un ampio periodo temporale. Di fatto, in assenza di un reale incremento dei casi negli ultimi anni rispetto al passato, la percezione del fenomeno è oggi maggiormente sentita probabilmente per una diffusa e corretta maggiore sensibilità diffusa a livello di comunità».

 

 

Marco Camilli

 

 

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