Scorporati gli immobili che non producono reddito
AOSTA. Il nuovo Isee - Indicatore della situazione economica equivalente per i servizi rivolti agli anziani è realtà anche in Valle d'Aosta. Oggi la giunta regionale ha approvato la delibera che ne definisce le modalità applicative, un passaggio importante tanto per gli enti che gestiscono i servizi, ovvero le Unités des Communes, quanto per gli utenti poiché uniforma il calcolo delle tariffe e delle rette per tutte le strutture del territorio regionale.
Più nel dettaglio il provvedimento, elaborato dall'assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, definisce l'utilizzo dell'Isee per l'inserimento degli anziani nelle strutture residenziali e semiresidenziali e nei servizi domiciliari.
Una delle novità apportate riguarda la soglia di accesso alla prestazione che è stata "rimodulata - spiega l'assessorato - a vantaggio di coloro che possiedono beni immobili non produttori di reddito, ma che vedono tali immobili computati a fini Imu all'interno dell'Isee. Si tratta di un provvedimento che riconosce come alcune proprietà immobiliari solo virtualmente rappresentino una ricchezza spendibile per rispondere a bisogni di cura, in realtà rappresentano un costo o al più sono neutri rispetto al patrimonio reale della famiglia".
Commentando la deliberazione, l'assessore Viérin sottolinea come lo scorporo degli immobili che non producono reddito consenta di "dare alle famiglie un’ulteriore boccata di ossigeno nella possibilità di accesso ai servizi del welfare valdostano, anche nella prospettiva di una loro riorganizzazione per renderli maggiormente accessibili, anche in termini economici".
Elena Giovinazzo