Il direttore sanitario uscente sarà il terzo medico dell'Usl a lavorare nel reparto
«Una scelta che vuol dare anche un segnale perché, se non fosse così, alcune attività ahimè dovrebbero essere inviate altrove». Guido Giardini lascia con un anno di anticipo l'incarico di direttore sanitario dell'Usl Valle d'Aosta e torna al "suo" reparto di Neurologia e stroke unit che di recente è stato riaperto. «Non si possono mandare i malati in un'altra regione, e neanche si può esternalizzare tutto: alcune cose devono restare nel pubblico», dice.
L'azienda sanitaria ha organizzato una conferenza stampa per ringraziare Giardini del lavoro svolto ai vertici dell'Usl. L'occasione è servita per fare il punto della situazione sul presente e sull'immediato futuro della Neurologia, uno dei reparti dell'ospedale aostano che più ha sofferto la carenza di personale. Per due anni i corridoi di Neurologia sono rimasti deserti, ma da ottobre l'attività è ripresa. Il direttore sanitario uscente sarà il terzo medico dell'Usl operativo e, collaborando con una cooperativa e l'Asl di Biella, Neurologia dovrebbe arrivare a contare cinque medici a fronte degli otto previsti dall'organico.
Ancora Giardini: «Ci sono dei progetti importanti per mantenere le attività attuali e implementare e riprendere attività che poi per carenze di personale sono state interrotte. Prima di tutto il Centro ictus che va mantenuto e implementato, perché è la patologia principale. Altra attività che va fatta è riaprire il Centro cefalee. Idem per il Centro epilessia». Un altro obiettivo annunciato dal direttore sanitario uscente è dare attenzione al Centro di medicina di montagna. «È uno dei fiori all'occhiello che avevamo: credo che potremo ripartire avendo molti specialisti trasversalmente in tutti i reparti che si occupano di questo».
Marco Camilli
